Vuoi sapere come entrare nella Polizia Scientifica? In questo articolo ti spieghiamo come fare per entrare a far parte di questo reparto della Polizia di Stato.
Uno dei reparti della Polizia di Stato che maggiormente sembrano attirare l’attenzione dei nostri lettori è quello della Polizia Scientifica. Per questo motivo abbiamo deciso di raccogliere in questo articolo tutte le informazioni in nostro possesso su come entrare nella Polizia Scientifica e su quali sono i compiti e le funzioni del personale in servizio in questo reparto.
INDICE
– Compiti e funzioni della Polizia scientifica
– Come entrare nella Polizia scientifica
Compiti e funzioni della Polizia scientifica
Prima di informarvi su come entrare nella Polizia Scientifica, andiamo a fare una breve panoramica su questo reparto della Polizia di Stato, indicandovi quelli che sono i compiti e le funzioni attribuite al personale in servizio in questo reparto.
La Polizia Scientifica è un’articolazione della Polizia di Stato italiana, specializzata nelle investigazioni tecniche e scientifiche nei campi della chimica, biologia e della fisica, oltre all’ausilio tecnico per le investigazioni tradizionali. Il servizio di Polizia Scientifica è organizzato in una sede direzionale ubicata a Roma in seno alla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato ed in numerose strutture periferiche con vari livelli di competenze, che coprono in modo capillare tutto il territorio nazionale.
Andiamo ora a capire, in maniera schematica, quali sono le competenze di questo reparto. La Polizia Scientifica si occupa del/della:
- segnalamento fotodattiloscopico, ovvero la fotografia di fronte e di profilo con il prelevamento delle impronte digitali ai criminali, ai sospettati e agli extra-comunitari che chiedano un permesso di soggiorno;
- ricostruzione tridimensionale della dinamica dell’evento criminale con tecniche di realtà virtuale (Progetto RitriDec);
- analisi criminale al fine dell’individuazione del profilo dell’autore di omicidi efferati e/o ad opera di serial killer (UACV);
- applicazione dei metodi della psicologia e della criminologia alla criminalistica (la cosiddetta profilazione criminale);
- documentazione foto-video-audio nei servizi investigativi ed in quelli di ordine pubblico;
- disegno del volto (identikit) al fine dell’identità;
- esaltazione di impronte papillari latenti;
- indagini grafiche;
- falso nummario;
- indagini balistiche;
- rigenerazione dei numeri di matricole abrase;
- esame dei documenti;
- esame speditivo, qualitativo e quantitativo delle droghe;
- analisi inerenti residui di incendi ed esplosioni;
- indagini di genetica forense – test del DNA eseguito con tecnica PCR;
- indagini di biologia forense per il riconoscimento dei pollini, dei vegetali, e del DNA di animali domestici, come cani e gatti
Come entrare nella Polizia scientifica
Dopo aver visto in breve quali sono i compiti e le funzioni di questo reparto della Polizia di Stato, vediamo di capire come entrare nella Polizia Scientifica.
Per prima cosa, dobbiamo dire che ci sono due strade per entrare nella Polizia Scientifica: l’una interna e l’altra tramite concorso. Per quanto riguarda la prima: stiamo parlando del Concorso Interno per titoli a cui può partecipare il personale in servizio da almeno due anni nella Polizia di Stato. Dopo aver superato il Concorso per diventare Agente della Polizia di Stato, o Vice Ispettore, ed essere stati in servizio per almeno due anni, è possibile presentare domanda per essere assegnati al reparto della Polizia Scientifica. Una commissione interna, basandosi sui titoli in possesso dei vari candidati e sullo stato di servizio di ognuno, giudica chi ha tutti i requisiti per far parte del reparto della Polizia Scientifica.
Vediamo ora di approfondire il discorso su come entrare nella Polizia Scientifica tramite Concorso Pubblico. Prima di tutto è bene sapere che il bando di concorso viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana senza una cadenza fissa ma solo quando l’Amministrazione ha necessità di determinate figure all’interno del suo personale. Come tutti i Concorsi di Selezione per entrare in Polizia, per parteciparvi sono necessari determinati requisiti, tra i quali: essere cittadini italiani, non avere carichi pendenti o fedina penale macchiata, aver compiuto la maggior età, avere una condotta impeccabile e non essere stati allontanati dalla Polizia o da corpi delle Forze Armate in passato per diverse motivazioni. Inoltre, i concorrenti devono essere idonei dal punto di vista psico-fisico e in più dovranno predisporre di una laurea specialistica di 5 anni.
Il tipo di laurea dipende dalla figura inquadrata dallo specifico concorso. Essendo la Polizia Scientifica nell’area tecnica e professionale della Polizia di Stato bisogna partecipare ad un concorso pubblico aperto ai seguenti laureati:
- Direttore tecnico psicologo: Psicologia (LM-51) o equivalente
- Direttore tecnico ingegnere: Architettura (LM-4), Ingegneria civile (LM 23), Ingegneria di sistemi edilizi (LM 24), Ingegneria telecomunicazioni (LM-27), Ingegneria della Sicurezza (LM-26), Ingegneria Meccanica (LM-33) o equivalente
- Direttore tecnico biologo: Biologia (LM-6), Biotecnologie agrarie (LM-7), Biotecnologie industriali (LM-8), Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche (LM-9). Inoltre è necessaria l’abilitazione all’esercizio della professione
- Direttore tecnico fisico: Informatica (LM-18), Ingegneria dell’automazione (LM-25), Ingegneria della sicurezza (LM-26), Ingegneria delle telecomunicazioni (LM-27), Ingegneria elettronica (LM-29), Ingegneria informatica (LM-32). Sicurezza informatica (LM-66) o equivalente
- Direttore tecnico chimico: Scienze chimiche (LM-54), Scienze e Ingegneria dei materiali (LM-53) o Scienze e Tecnologie della Chimica industriale (LM-71). Richiesta l’abilitazione
L’iter concorsuale è piuttosto complesso e comprende prove scritte e orali che tutti i candidati devono superare con successo. Inoltre è bene sapere che se le richieste di partecipazione dovessero superare di 50 volte il numero dei posti messi a disposizione nel bando di concorso, l’Amministrazione solitamente inserisce una prova pre-selettiva articolata in domande a risposta multipla per stabilire, in base ai punteggi ottenuti, i candidati da ammettere alle successive prove scritte. A seconda dei risultati ottenuti, sono ammessi a svolgere le prove scritte del concorso un numero di candidati pari a cinque volte il numero dei posti. I concorrenti che superano con successo l’eventuale prova pre-selettiva, devono affrontare tre diverse prove:
- La prima prova scritta per entrare nella Polizia Scientifica verte su argomenti come le normative vigenti, le tecniche utilizzate dalla polizia scientifica e la criminologia in generale.
- La seconda prova invece riguarda materie tecniche come la fisica sperimentale, la fisica generale, l’ottica, la balistica, l’analisi distruttiva, l’analisi delle statistiche, la grafica e l’analisi computerizzata.
- La terza prova è infine una prova orale, che verte sulle materie delle prove precedenti alle quali devono essere aggiunti contenuti di diritto pubblico e privato e sulle leggi costitutive della Polizia di Stato.
Le prove sostenute vengono valutate dalla commissione esaminatrice che provvede poi a stilare una graduatoria generale tenendo in considerazione i punti accumulati da ogni candidato nelle singole prove. Nella graduatoria finale vengono presi in considerazione anche eventuali brevetti, abilitazioni, corsi e specializzazioni già detenute dagli eventuali aspiranti, che possono concorrere all’accumulo di punteggi aggiuntivi. Coloro che superano le prove selettive e si classificano in graduatoria nelle posizioni utili per l’arruolamento, vengono convocati presso l’Istituto di Istruzione della Polizia di Stato per frequentare un corso di formazione. Il corso è a numero chiuso, si tiene a Roma almeno una volta all’anno, e ha una durata variabile tra i quattro e i sei mesi. Al termine del corso, tutti gli allievi devono superare un esame di specializzazione. Solo dopo aver ottenuto un successo all’esame finale, si entra in forze nella Polizia Scientifica.
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